«L’Agenzia di Riscossione pretende da me 600mila euro. Io ne prendo 400 al mese»

Un debito può essere peggio dell’ergastolo. Vi sembra un’esagerazione? Provate a dirlo all’imprenditore di Bernalda (Matera) a cui Equitalia ha chiesto 600mila euro, metà in tasse non pagate e altrettanti di interessi di mora. “Onorare” una tale cifra, a fronte di una pensione di circa 400 euro al mese, è decisamente un’impresa impossibile.
 
 
 
L’uomo gestiva una macelleria, fallita  otto anni fa. Seppur con grandi sacrifici da parte di tutta la famiglia, finora era riuscito a saldare i debiti.  «Per questa cartella non posso fare niente. Sono disperato, se non ci fossero i miei figli e mia moglie a darmi sostegno, sarei già ricorso a soluzioni drastiche. Tutti quei soldi che Equitalia mi chiede non li avrò mai, quella cifra mi fa paura. Tremo solo a nominarla».
Il prossimo 15 gennaio il Tribunale di Matera deciderà la sorte del contribuente, che nel frattempo ha chiesto supporto a svariate associazioni dei consumatori. 
 
«Ho pensato di vendere la mia casa in Contrada Scorzone a Bernalda, dove vivo da sempre, ma non basterebbe. Se anche pignorassero la mia pensione come hanno già tentato di fare, notificando gli atti all’Inps, Equitalia non riuscirebbe comunque a soddisfare il suo debito, con il risultato che sarei costretto a vivere come un mendicante, non potendo disporre della più modica cifra anche solo per fare la spesa o comprare qualche farmaco». Questo l’amaro, ma comprensibile, sfogo dell’imprenditore.