«Equitalia pretende 56.000 euro. Ma come faccio a vivere con 100 euro al mese?»

Fuori dai film quasi mai il postino suona due volte. E invece dovrebbe farlo, perlomeno quando porta brutte notizie … e/o cartelle esattoriali. Presumibilmente ha pensato qualcosa del genere anche il pensionato ottantenne di Avezzano (l’Aquila) a cui, nei giorni scorsi, è stato notificato un debito verso Equitalia di circa 60.000 euro tra bolli, tributi e imposte arretrate.

«Hanno suonato, e ho aperto io. C’era una raccomandata da firmare, e l’ho fatto, senza immaginare minimamente di cosa si trattasse. Ho aperto la busta, e il mondo mi è crollato addosso in un secondo. L’Agenzia di Riscossione pretendeva da mio padre 56.000 euro, “maturati” negli ultimi otto anni». Così la figlia dell’anziano.

Piove sempre sul bagnato, viene da dire. L’uomo infatti ha già le sue gatte da pelare, tra spese mediche, badante, e una pensione di 600 euro. Peraltro sta già versando a Equitalia il quinto per tributi arretrati.

Niente panico, secondo i riscossori, però. Il debito può essere pagato in comode rate, per un massimo di 120. Il dettaglio non del tutto trascurabile è che, a quel punto, l’anziano dovrebbe consegnare a Equitalia 472 euro. E vivere con 100 euro al mese sarebbe impensabile per chiunque. Perfino per Superman…