Tribunale di Milano segnala per anatocismo dieci banche

A che servono le leggi? La domanda, apparentemente provocatoria, ha, purtroppo, più che un fondo di verità. Basti pensare alla normativa in materia di tassi usurari e anomalie del credito, puntualmente disattesa nella pratica. Fortunatamente però, i cittadini e le associazioni che li tutelano stanno raddoppiando l’attenzione e le energie per vigilare sul tema. Leggere le cronache  per credere. È dei giorni scorsi la notizia di un nuovo caso di illeciti bancari verificatosi ad Ancona, dove un imprenditore avrebbe pagato circa 9.000 euro più del dovuto nel biennio 2006-2008. Così è stato chiesto il rinvio a giudizio dell’ex Vicedirettore Generale di Banca Marche, all’epoca delegato per il credito.
 
Nel frattempo, a Udine 10 banche sono state messe sotto osservazione dal Movimento Difesa Cittadino FVG. Nei mesi scorsi, infatti, erano state molteplici le segnalazioni di anatocismo da parte di cittadini che «hanno voluto verificare se era tutto in regola. Negli ultimi cinque anni, in sette casi su dieci abbiamo riscontrato irregolarità. E finora abbiamo lavorato su circa 100 pratiche». Così Raimondo Gabriele Englaro, Presidente Regionale del Mdc.
 
Il tribunale di Milano ha accettato i ricorsi proposti dall’associazione per impedire a Ing Bank, Banca Popolare di Milano e Deutsche Bank di procedere con la capitalizzazione degli interessi passivi. Un ulteriore provvedimento ha interessato poi Unicredit, Fineco, IntesaSanpaolo, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Regionale Europea e IW Bank (gruppo Ubi), Banca d’Alba, Cariparma, Banca del Piemonte, Banca Sella.
 
«Il foro del capoluogo lombardo – conclude Englaro – accogliendo le azioni inibitorie, ha chiaramente affermato che dal 1º gennaio 2014 è vietata ogni forma di anatocismo».
 

 

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