Sanatoria per dirigenti Equitalia decaduti? La giustizia accoglie ricorsi dei cittadini

Come spesso succede, quando la burocrazia sbaglia, tenta di risolvere tutto “mettendoci una pezza”. Così, dopo che circa 700 dirigenti di Equitalia sono stati dichiarati illegittimi, sembra che il Governo stia lavorando a una sanatoria. L’obiettivo, chiaramente, è quello di “blindare” gli atti firmati dai funzionari decaduti, visto che migliaia di cittadini si stanno preparando a presentare ricorso. Praticamente, come riassume Angelo Greco su La Legge Per Tutti, «un atto che mira a preservarne uno precedente che già era stato dichiarato incostituzionale: un pasticcio, come da migliore tradizione della pubblica amministrazione italiana, che prima calpesta i diritti dei cittadini, poi tenta di nasconderli (come nel caso di specie che, per anni, ha visto i vertici delle Entrate tacere lo “scandalo” dei falsi dirigenti) e infine, una volta scoperti, prova a sanarli facendosi scudo con il Parlamento».
 
Se la sanatoria verrà approvata, cartelle, ipoteche e iscrizioni a ruolo resteranno validi purchè provenienti all’ufficio competente ad adottarli. Il provvedimento potrebbe, peraltro avere efficacia retroattiva.
 
Intanto però, da Potenza arrivano due buone notizie per i contribuenti. La Commissione Tributaria Provinciale (sentenza n. 122/02/2015) ha infatti accolto la richiesta di annullamento di alcuni avvisi firmati da uno dei dirigenti decaduti. Inoltre, ha ripetuto che Equitalia ha l’obbligo di provare, attraverso congrua documentazione, la validità della procedura contestata, «attraverso l’esistenza di una valida delega a sottoscriverlo», come ha spiegato l’avvocato Alessandra Bellanca (Dipartimento di Tax Law dello Studio Legale Giambrone) al sito Live Palermo. 
 
«Tale onere della prova impone quindi all’Agenzia delle Entrate di depositare l’eventuale delega, qualora questa esista, agli atti del processo già al momento della costituzione in giudizio, mentre è preclusa la possibilità di poterla presentare tardivamente o durante l’udienza di discussione. Qualora si verifichi una di queste condizioni il contribuente vincerà il ricorso e l’accertamento verrà annullato».
 
 

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